Al giorno d'oggi il ruolo della medicina è profondamente cambiato, costituisce, infatti, un obiettivo chiave la prevenzione delle malattie per il raggiungimento, ma soprattutto per il mantenimento di un completo stato di benessere. In questo ambito, l'interesse per la componente genetica ed il ruolo del DNA nell' influenzare le predisposizioni individuali assume sempre più importanza. Nel DNA sono contenute, infatti, tutte le informazioni che permettono al nostro organismo di vivere, pensare, muoversi e agire. La variabilità individuale fa sì che ogni individuo risponda in maniera unica agli stimoli ambientali, intesi come suscettibilità alle malattie o risposta all' alimentazione.
A cosa serve il test?
Analizzare una serie di varianti del DNA ed il loro effetto sul metabolismo può essere utile per individuare il rischio genetico ad alcune patologie, attuare interventi preventivi personalizzati e mantenere uno stato di benessere tenendo sotto controllo i propri punti deboli.
Che cosa analizza?
Il test prende in considerazione geni implicati in precisi processi metabolici, associati al rischio genetico di sviluppare patologie fra cui Alzheimer, colon irritabile, degenerazione maculare, dermatite atopica, diabete di tipo II, ipertensione, obesità, osteoporosi, Parkinson, psoriasi, rischio cardiovascolare, sindrome metabolica e trombofilia. Valutare il personale rischio genetico aiuta a migliorare aspetti della vita su cui è possibile agire come l’alimentazione, l’integrazione e lo stile di vita.
Come si effettua il test?
Tramite un semplice e indolore prelievo di mucosa buccale, effettuato con il semplice sfregamento di un tampone sui lati interni delle guance.